martedì 12 aprile 2011

FOTTI IL MONDO DEGLI UGUALI: L'ULTIMO VIDEO DI CASAGGì...



Malvivente è chi siede dalla parte del torto, chi non adegua, chi porta in sé una differenze antropologica. Noialtri, siamo malviventi.

Malvivente è chi reputa antipatica, idiota e inutile la prospettiva di passare un'intera vita a produrre, consumare e crepare. Chi non accumula, non desidera e non chiede. Chi si gioca tutto e concepisce la vita come gioco, il gioco come lotta e la lotta come vita. Chi ride del compromesso e della viltà, dell'asservimento e dell'uguaglianza. Malvivente è chi se ne frega del giudizio altrui, degli schemi imposti e delle mode. Chi si offre corpo e anima ad una causa e preferisce sbagliare con le proprie idee piuttosto che tirare a campare con quelle degli altri.

Malvivente è chi ama ciò che oggi è scomparso: identità, libertà, ribellione, tradizione e Patria. Chi preferisce una birra e lo sguardo di un amico ai falsi sorrisi di un salotto o di un privè. Chi ama il rischio, il pericolo, lo scontro, il dinamismo e l'azione. Chi si rialza dopo ogni caduta e tira dritto, più incazzato di prima.

Malvivente è chi esce dai confini di ciò che è normale, ovvio, scontato, piatto, banale e sufficiente. Il malvivente è tale perché in un modello sociale che ha eletto l'ipocrisia al rango di valore, non c'è spazio per chi non ha secondi fini. Chi agisce senza interesse, magari perché crede in quel che fa, è un reietto sociale. E' un malvivente che non si adatta, che rifiuta il "migliore dei mondi possibili", che non baratta la propria libertà per l'inclusione in questa gabbia dorata.

Malvivente è anche provinciale, campanilista e piccolo: ama ciò che è ancora a misura d'uomo, ciò che non distrugge e non stravolge un bel niente, ciò che si fa accettare per la propria ordinarietà. Il Malvivente è ordinario, quindi è trasgressivo. Trasgredisce la dittatura dell'edonismo, dell'egoismo e dell'egocentrismo. Il Malvivente, semplicemente, è. E' senza pretendere, ambire o sperare.

Non ha "io" da imporre agli altri, ma ha un codice di regole da imporre a sé stesso. Non usa lo specchio per prepararsi alla competizione, ma per guardarsi negli occhi e sentirsi in pace con chi ci vede. Il Malvivente è cosa rara e nessuno vuole conoscerlo: la pena è l'esclusione dal gregge, la scomunica del branco.

Il Malvivente non si sballa, non si droga e non si vanta. L'adrenalina dell'essere sazia la sua sete di ribellione. Il Malvivente non ama molto la mondanità e al frastuono di qualche locale preferisce i suoi fratelli. Sì, di quelli ne ha moltissimi, perché crede nella Comunità. Il Malvivente crede nei legami, nelle promesse e nella parola data.

Il Malvivente è proprio come te, ma ti diranno di scansarlo.

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