Questa mattina alle 11 una delegazione di una trentina di militanti di Casaggì Firenze e Giovane Italia hanno ricordato il filosofo Giovanni Gentile, ucciso il 15 aprile del 1944 da un commando di partigiani gappisti guidati da Bruno Fanciullacci, al quale la nostra città non ha risparmiato l’intitolazione di una strada.
La commemorazione si è svolta al Salviatino, sul luogo dell’assassinio e vi hanno preso parte anche il consigliere comunale Francesco Torselli, riferimento di Casaggì e Giovane Italia all’interno del Pdl, il consigliere comunale Jacopo Cellai e Marco Cellai, storico esponente della destra fiorentina.
I militanti di Casaggì presenti alla commemorazione hanno esposto uno grande striscione riportante la scritta “Onore a Giovanni Gentile”, mentre la zona e altre parti della città erano state già ricoperte la scorsa notte di manifesti in ricordo del filosofo. Dopo le dichiarazioni dei due consiglieri comunali la parola è passata a Marco Cellai, che ha ricordato l’impegno che da oltre cinquanta anni vede la destra fiorentina in prima linea nella battaglia per il ricordo di Gentile.
Quello di oggi vuole essere un momento simbolico di commemorazione e di ricordo, ma anche un invito alla riflessione e alla pacificazione in una città che ha sempre anteposto l’odio di parte alla verità storica. Gentile fu ucciso da inerme, con un gesto che perfino i vertici del Cln non avevano approvato. Un gesto folle, nel quale non c’è niente di eroico.
Ancora oggi, a Firenze, non c’è una strada o una lapide che ricordi Giovanni Gentile. L’oblio ha prevalso sul ricordo e sulla giustizia. Ma continueremo, caparbi, a ricordare, come facciamo da decenni. Il compito dei giovani militanti, infatti, è quello di rinvigorire nella lotta le battaglie che questa splendida Comunità umana e politica porta avanti da sempre.
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