giovedì 19 maggio 2011

LE NUOVE MAGLIETTE DI CASAGGì: FINANZIA LA NUOVA SEDE!


Sono arrivate le nuova magliette di Casaggì. A tema "Fight Club", in centinaia di copie.
Il ricavato delle vendite (15 euro l'una), andrà a finanziare la costruzione della nuova Casaggì, alla quale stiamo lavorando da mesi senza sosta, tra calcina, piastrelle, stucchi, betoniere, vernici e una grande voglia di costruirci il futuro da soli, senza ingerenze e padroni.

Ne nasceranno un pub, uno spazio cinema con proiezioni settimanali, una libreria per la diffusione della cultura non conforme, un piccolo spazio per l'abbigliamento identitario, una biblioteca popolare con migliaia di testi e l'archivio storico nazionale del Fronte della Gioventù, uno sportello sociale con caf, consulenze legali e segreteria politica gratuite; corsi di autodifesa attiva, di musica, di computer, di grafica, di cucina e di pittura; un laboratorio multimediale e un punto web con diverse postazioni; un laboratorio artistico per la creazione e l'esposizione di mostre. A tutto ciò, ovviamente, si uniranno le attività politiche e militanti quotidiane, che a Firenze sono ormai cosa continua e ben visibile da diversi anni.

Finanziarci non è affatto un dovere, ma sicuramente una scelta libera, che va a sostenere una Comunità militante che in una città tra le più difficili d'Italia ha saputo costruire un un centro sociale di destra che produce decine di attività giornaliere, ha annichilito ogni forma di concorrenza militante sul territorio radicandosi a tal punto da far diventare la propria presenza una costante quotidiana nei quartieri e nei rioni; ha ottenuto risultati incredibile dalle scuole alle facoltà; ha elaborato grafica, linguaggi e forme di espressione prima sconosciute; ha edificato dal niente un gruppo umano che oggi parla anche dalle istituzioni, dove è entrato grazie alle preferenze della gente ottenute porta a porta, dando una casa a chi ne aveva bisogno e ascoltando tutti, come impone quel senso di giustizia sociale che sentiamo nostro. E l'ha fatto da sola, grazie alla assoluta cocciutaggine di alcuni folli, pronti a riprendersi tutto, senza sconti e senza tregua.

PER INFO E SPEDIZIONI 392.9874639
TAGLIE: S,M,L
EURO 15

FRONTE: UNA VITA DA FIGHT CLUB (con immagine)
RETRO: LA BELLEZZA DI UNA BARRICATA PER TUTTA LA VITA

martedì 10 maggio 2011

CASAGGì FIRENZE TAPPEZZA IL CONSOLATO SLOVENO. NO ALL'EURO CHE CELEBRA L'ASSASSINO TITINO STANE!


La giovane destra: “Grave offesa alla memoria degli italiani infoibati”. Torselli (PdL): “Boicottiamo le vacanze in Slovenia”
Oggi alle 16.30, i militanti del centro sociale di destra Casaggì Firenze e della Giovane Italia, movimento giovanile del PdL, hanno protestato di fronte al Consolato della Repubblica Slovena di Firenze, contro la recente decisione della Banca di Slovenia di coniare monete da 2 euro con l’effige di Franc Rozzman Stane, comandante titino compartecipe dei massacri di italiani lungo il confine orientale sul finire della Seconda Guerra Mondiale.

“Stane – fanno sapere i dirigenti di Casaggì e della Giovane Italia – fu membro dell’XI Corpus Sloveno e successivamente comandante dello stesso, passato alle cronache storiche per aver contribuito, direttamente o indirettamente, al massacro di migliaia di innocenti che, sul confine orientale, non vollero rinnegare la loro italianità”.

“Questo gesto – dichiarano Marco Scatarzi, presidente cittadino della Giovane Italia e Responsabile di Casaggì, ed Alessandro Draghi, presidente provinciale della Giovane Italia e consigliere del PDL al Quartiere 2 - offende la memoria dei nostri connazionali uccisi, massacrati e infoibati e rappresenta un affronto dinanzi al quale l’Italia non può restare in silenzio. Avranno certamente da festeggiare tutti coloro che, in questi anni, hanno fatto di tutto per dimenticare e far passare come opere di revisionismo storico le celebrazioni ufficiali del martirio delle foibe”.
 
Sull’argomento interviene anche il consigliere comunale del PdL Francesco Torselli, che dichiara: “Far parte dell’Europa non può e non deve significare soltanto far circolare liberamente delle merci, ma intraprendere un percorso comune, che certamente non può essere leso dall’esaltazione di una persona che si è resa protagonista di uno sterminio di massa. Il fatto, poi, che lo si ritragga con la stella a cinque punte, va a rafforzare la volontà di esaltarne l’orientamento politico, in barba ai crimini commessi e alle cicatrici, ancora non rimarginate, che questi hanno lasciato”.

“Non è la prima volta – prosegue Torselli – che la Repubblica Slovena offende con i propri atteggiamenti la memoria dei martiri italiani finiti nelle foibe ed i 350.000 nostri connazionali costretti a fuggire dalle terre di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia. Se la Slovenia vuole stare in Europa, deve fare i conti con il proprio passato e condannare le barbarie perpetrate da Tito, dai suoi gendarmi e dalla dittatura comunista in genere, così come è stato richiesto a molte altre nazioni”. 

“La nostra azione – aggiungono Scatarzi e Draghi - va a rimarcare la nostra contrarietà, da italiani, alla celebrazione di una figura che, sebbene per qualcuno possa rappresentare un mito, per l’Italia incarna il ricordo di orrendi crimini subiti e mai puniti, spesso dimenticati e ancora una volta, purtroppo, ignorati. Per questo, oggi, abbiamo affisso dei manifesti sul consolato sloveno: locandine che spiegano la nostra posizione in merito e che a breve saranno distribuite in tutta la città”. 

Torselli, Scatarzi e Draghi invitano poi i tanti italiani che non vogliono dimenticare chi fu massacrato dall’odio dei comunisti titini a boicottare la Slovenia quale meta per le vacanze estive: “Se esaltano chi ci ha massacrati – fanno sapere - non saranno certamente dispiaciuti di perdere qualche migliaio di turisti italiani”.

“Lunedì prossimo – conclude Torselli – porterò in Consiglio Comunale una risoluzione di condanna di questa ignobile decisione della Banca Slovena. Mi auguro che la condanna arrivi da numerose istituzioni del nostro paese e che si sollevi un caso nazionale con l’intento di far ritirare l’infelice scelta ai nostri vicini sloveni”.

giovedì 5 maggio 2011

CASAGGì RICORDA BOBBY SANDS: TAPPEZZATI IL CONSOLATO INGLESE E LA CITTA', CHIEDIAMO L'INTITOLAZIONE DI UNA STRADA

CASAGGì E LA GIOVANE ITALIA RICORDANO BOBBY SANDS, MARTIRE DELLA LOTTA IRLANDESE. TAPPEZZATO IL CONSOLATO INGLESE DI FIRENZE E MOLTE ZONE DELLA CITTA’ CON MILLE LOCANDINE RECANTI L’EFFIGE DEL MILITANTE REPUBBLICANO E UNA FRASE TRATTA DAL SUO FAMOSO DIARIO. IL CONSIGLIERE COMUNALE TORSELLI (PDL) SI BATTERA’ AFFINCHE’ FIRENZE GLI INTITOLI UNA STRADA.

Questa notte, 5 maggio 2011, i militanti del centro sociale di destra Casaggì Firenze e della Giovane Italia hanno ricordato Bobby Sands, martire della lotta irlandese morto trent’anni fa in seguito ad uno sciopero della fame contro l’assenza di diritti per i detenuti irlandesi e la repressione inglese nella sua Terra. 
Abbiamo voluto ricordare Sands, perché rappresenta ancora oggi un limpido esempio rivoluzionario di coraggio e di amore. Bobby Sands, cresciuto nella Belfast delle tensioni e della guerriglia, sfidò l’impero britannico con un esemplare sciopero della fame, iniziato dai detenuti dell’IRA per ottenere lo status di prigionieri politici e vedersi riconosciuti i diritti elementari, che portò alla morte di molti loro e fece il giro del mondo”.  “Bobby Sands, che non arretrò mai dinanzi ai soprusi e alle brutali torture subite nel Blocchi H del carcere di Long Kesh, raccontò al mondo la sua storia scrivendo un diario clandestino su dei pezzi di carta igienica fatti uscire con enormi difficoltà dal temuto penitenziario. Alla sua morte Sands era un parlamentare di Stormont, eletto democraticamente venticinque giorni prima della sua morte.
La lotta del popolo irlandese per la libertà rappresenta una punta d’orgoglio e di vitalità nel cuore d’Europa. Rappresenta la volontà di difendere fino alla fine la propria Terra, la propria identità e la propria gente. Rappresenta la ferma volontà di resistere a tutto pur di ottenere il diritto di esprimersi, di essere riconosciuti, di conquistare ciò che ci appartiene. Rappresenta la forza di saper dare l’esempio, di saper lanciare un segnale e un grido di libertà, senza ipocrisie e buonismi, che possa rompere il muro di omertà imposto dai potenti. Bobby Sands rappresenta la certezza che tutto è possibile per chi crede che la propria idea e la sorte del proprio Popolo siano più importanti della vita stessa. 
A sua Maestà e ai suoi soldati, in questi giorni presi dai festeggiamenti dell’ultimo matrimonio di corte e dai pettegolezzi dei Tabloid, vogliamo ricordare che in Irlanda del Nord non sono stati ancora concessi pieni diritti agli irlandesi e che il martirio di Bobby sarà sempre una macchia indelebile nella loro coscienza”. “Abbiamo già depositato, tramite il nostro consigliere comunale Francesco Torselli, la richiesta per l’assegnazione di una strada in onore a Bobby Sands. Vogliamo sperare che la sensibilità dei consiglieri comunali fiorentini oltrepassi le barriere ideali e partitiche e conceda questo riconoscimento ad un Uomo che ha dimostrato di conoscere e incarnare il significato più profondo della parola LIBERTA’.

Non c'è nulla nell'intero arsenale militare inglese che riesca ad annientare la resistenza di un prigioniero politico repubblicano che non vuole cedere; non possono e non potranno mai uccidere il nostro spirito.

martedì 3 maggio 2011

FIRENZE: CENTINAIA AL RICORDO DI RAMELLI. LA MILITANZA VINCE L'ODIO.

E’ stata lanciata sette giorni fa sul web, dopo le celebrazioni di un 25 aprile in ricordo dei caduti della Rsi, ma ha chiamato a raccolta centinaia di persone. La manifestazione in ricordo di Sergio Ramelli è stata un successo: gente in piedi e sala stracolma, oltre un centinaio di ragazzi con meno di vent’anni e tutta la vecchia guardia della Comunità a presidiare in silenzio il ricordo di un ragazzo ucciso a diciotto anni perché militante della destra giovanile. Attivisti, realtà organizzate e individualità hanno letteralmente affollato la sala, regalandoci una serata da ricordare. Gli antifascisti, ectoplasmi senza il minimo della dignità richiesta, avevano provato in tutti i modi a farci revocare la sala con telefonate all’albergo, minacce di incendi e di assalti, millantate occupazioni del posto e promesse di sanguinose uccisioni. La nostra risposta è stata la più ovvia: fare la manifestazione ed essere tanti. E così è stato, anche stavolta.


Fuori dalla sala un bellissimo striscione di venti metri realizzato a mano dai militanti di Casaggì: Sergio Vive, con l’effige del suo volto stilizzata e la grande fiaccola tricolore. Il clima d’odio dei giorni scorsi ha permesso la mobilitazione e l’incontro di tre generazioni di militanti, da chi era presente all’epoca fino a chi frequenta la prima superiore. Chi ha vissuto gli anni di piombo e chi si trova, oggi, di fronte ad una stupidissima recrudescenza dell’odio politico, nella quale si inneggia all’omicidio politico, come accaduto nei giorni scorsi coi manifesti affissi su Casaggì.

Preciso e commovente, come sempre, l’intervento di Guido Giraudo, anima storica della destra milanese e autore del libro su Sergio, uno di quei testi che ti vengono messi in mano quando entri in sezione e che ti danno la forza di fare quello che fai tutti i giorni. Curatissimo e di ottima fattura il documentario da lui realizzato e da noi visionato in anteprima nazionale nei suoi tratti salienti: le interviste a chi c’era, le rivelazioni postume dei togati che hanno seguito il caso, i ricordi e le  testimonianze di chi si è trovato emarginato, aggredito e odiato a causa di una scelta ideale, senza mai fare un passo indietro. Un contributo importante per tutto il nostro mondo politico, che dovrebbe essere posto all’attenzione di tutto il nostro paese.

Importanti le parole di Francesco Torselli, nostro consigliere comunale, che ha ricordato in quale clima si svolgano le quotidiane azioni della nostra struttura: le minacce, i picchetti, le ronde, gli atti di violenza, gli schiaffi dati e presi, i turni di guardia a presidio di una sede, le affissioni con la macchina di rinforzo. Cose che fanno ridere che vive la politica da fuori e che etichetta queste dinamiche come una guerra per bande, con la miopia di chi è sempre rimasto dietro le finestre, senza mai sforzarsi di capire, di vivere, di donare. Ma all’odio di chi non ha niente da dare, contrapporremo sempre la determinazione di agire, di conquistare e di fare, con la maturità e la volontà di costruire il futuro con mille sacrifici e con mille sforzi, ma sempre onorando il sogno rivoluzionario che abbiamo incontrato varcando la soglia della nostra sezione.

Al senatore Achille Totaro, senza il quale questo appuntamento non sarebbe possibile, l’onore di concludere. Il suo coraggio, dimostrato nei fatti anche nelle aule parlamentari, dovrebbe parlare da solo, ma il suo intervento ha comunque ripercorso aneddoti e spaccati di vita militante che molti di noi si portano dentro con orgoglio.

Un plauso a tutti e un grande ringraziamento a chi c’era. E’ anche e soprattutto con queste iniziative che la memoria dei nostri caduti resta viva, tramandone l’esempio a chi, domani, dovrà proseguirne le lotte in strada. Perché le idee non muoiono, finchè c’è anche un solo folle a combattere per esse.

Casaggì Firenze
Giovane Italia