martedì 30 novembre 2010

CON I NOSTRI VALORI E LA NOSTRA GENTE. TUTTI A ROMA!


Ultimamente c'è chi va dicendo in giro che la destra italiana è morta... Che il Popolo della Libertà non ha futuro... C'è qualcuno che pensa di essere il proprietario esclusivo del futuro... C'è chi ha tradito valori ed ideali... Ci sono tanti, donne, uomini, ragazzi, che si stanno piano piano disilludendo di una politica fatta di gossip e pettegolezzi...

Ma c'è anche chi crede ancora. Nelle nostre idee e nella nostra gente. Chi non ha mai smesso un attimo di pensare che "Il Domani Appartiene a Noi". Che vuole essere protagonista del futuro, al di là delle sigle, dei partiti e dei politici... Una Comunità che da sempre marcia unita e che oggi vuole crescere e diventare punto di riferimento per tutto il proprio popolo...

Il 5 dicembre, a Roma, noi saremo li... Con una classe dirigente che si è formata nei movimenti giovanili, nelle strade, nelle piazze, nelle scuole e nelle università e che oggi vuole diventare traino e valore aggiunto per il Popolo della Libertà... Con Giorgia Meloni, Fabio Rampelli, Marco Scurria... Con la destra del fare... Con le nostre idee e con... LA NOSTRA GENTE!

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giovedì 25 novembre 2010

IL FUTURO? E' QUI.

I motivi per cui il prossimo 5 dicembre sarò a Roma. Ed i motivi per i quali mi auguro che molti di voi vorranno unirsi a me.

Mi sono interessato per la prima volta alla politica, quella vera, nel 1993. Il primo partito politico che mi ha fatto "battere il cuore" si chiamava Movimento Sociale Italiano ed il suo leader stava sfidando, da solo, tutta la vecchia classe politica, quella figlia dell'ormai agonizzante "Prima Repubblica", alle elezioni amministrative di Roma. Al turno di ballottaggio per lo scranno principale del Campidoglio, per arginare l'ascesa di Gianfranco Fini, figlioccio politico di Giorgio Almirante e simbolo della destra post-fascista che metteva, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il naso fuori dal ghetto, si erano coalizzati tutti: comunisti e democristiani, liberali e repubblicani, socialisti e radicali, ecologisti e progressisti.

Tutta la vecchia classe politica, quella della partitocrazia e dei governi fondati su accordi e accordicchi stipulati in parlamento, quella delle tangenti e dei voti di scambio, quella dei segreti di stato e delle stragi impunite, quella della collusione con la criminalità organizzata e quella dei salotti buoni della "Milano da bere", tutta coalizzata contro quel signore con gli occhiali, dal piacevole accento emiliano che raccogliendo l'eredità politica di Almirante e Romualdi aveva predetto, tra lo sconcerto e lo scetticismo generale, che all'alba del terzo millennio l'Italia avrebbe rivalutato "l'alternativa mussoliniana al comunismo ed al capitalismo", coniando quell'espressione (il "Fascismo del Duemila") che lo aveva reso celebre all'interno del panorama della destra politica italiana.

Io, ancora vergine politicamente, tifavo per lui. Diciamo che assai più di me, fece notizia un altro personaggio, famoso fino ad allora per avere affermato nel nostro paese il modello di televisione commerciale, che al tempo delle elezioni romane, regalò a L'Espresso un'intervista nella quale dichiarava che, se fosse stato un cittadino della capitale avrebbe senza dubbio votato per Gianfranco Fini, guadagnandosi l'epiteto in copertina di "Cavaliere Nero".

Gianfranco Fini non vinse quelle elezioni, ma meno di un anno dopo, il Movimento Sociale Italiano sedeva tra i banchi del governo. Esperienza durata pochi mesi e conclusasi con un ribaltone padano che vide i leghisti di Bossi passare da destra a sinistra e decretare così la fine del primo governo di Silvio Berlusconi.

Correva l'anno 1995. Il Movimento Sociale Italiano divenne Alleanza Nazionale ed io decisi di iscrivermi al partito di Gianfranco Fini. Fu la mia prima iscrizione ad un partito politico.

Ma perchè questa scelta? Mi sentivo di destra perchè credevo nella sacralità della vita: dal momento del concepimento fino a quello della morte; perchè odiavo e rifiutavo l'aborto, l'eutanasia, la pena di morte. Mi sentivo di destra perchè amavo la mia terra: mi sentivo fiero di essere nato a Firenze ed in Italia, sulla terra dei miei padri e sognavo di vedere un giorno rinascere una comune patria europea. Mi sentivo di destra perchè non credevo nella lotta di classe, ma nel rispetto del lavoro e dei lavoratori, nella tutela dei più deboli, nella cooperazione e nella solidarietà nazionale. Mi sentivo di destra perchè non riuscivo a festeggiare il 25 aprile: benchè mi sforzassi non riuscivo a trovare niente di buono in un paese diviso a metà, dove fratelli si uccidono con fratelli e dove alla fine, la parte del leone, la fecero gli stranieri che si spartirono il nostro futuro. Mi sentivo di destra perchè come Gianfranco Fini ritenevo Benito Mussolini il più grande statista del secolo. Mi sentivo di destra perchè credevo nella famiglia, quella composta da un uomo, una donna e dei figli. Mi sentivo di destra perchè mi piaceva guardare al futuro, consegnando la storia alla storia, non avendo remore nell'ammettere le vergogne che hanno visto protagonista il nostro paese (leggi razziali, deportazioni, pulizie etniche...), ma non facendo finta di non vedere le vergogne altrui (gulag, muro di Berlino, Budapest, Praga, le Foibe...). Mi sentivo di destra perchè credevo nell'onore e nella fedeltà: perchè pensavo che una parola data valesse più di mille contratti e perchè credevo che essere fedeli alla propria idea ed alla propria patria significasse operare sempre e comunque in onestà, nella legalità, nel rispetto per il prossimo.

Mi sentivo di destra allora, quando ho compilato il mio primo modulo di iscrizione ad Alleanza Nazionale e mi sento di destra oggi che sono un dirigente ed un eletto de Il Popolo della Libertà.

E in nome di quella coerenza, di quel rispetto, di quell'onestà e di quella fedeltà che mi spinsero, quasi quindici anni fa ad iscrivermi ad Alleanza Nazionale, ho costruito una comunità attorno a me, ho guidato per undici anni il movimento giovanile nella mia città, ho cresciuto e formato giovani e giovanissimi, ho chiesto voti e preferenze ai miei concittadini.

Oggi, verso queste persone, che noi amiamo chiamare LA NOSTRA GENTE, mi sento di avere un debito. 

Molti di loro avranno visto, sentito, letto a proposito della scelta di Gianfranco Fini di uscire da quel percorso che lui stesso aveva dipinto e voluto, per creare un nuovo partito. Un partito che non è di destra. Un partito che si batte per il riconoscimento delle coppie di fatto contro la famiglia tradizionale. Un partito che non vede come un tabù la possibilità di concedere il diritto di adozione alle coppie gay. Un partito che si batte per la diffusione della pillola abortiva RU486. Un partito che si batte per la concessione della cittadinanza italiana ai cittadini extracomunitari che vivono nel nostro paese da soli cinque anni. Un partito che si dice favorevole a fecondazione artificiale ed eutanasia. Un partito che reputa i ragazzi che nel 1943 scelsero di morire per la Repubblica Sociale Italiana, uomini "in malafede" e celebra le gesta dei partigiani andando a braccetto con l'ANPI. Un partito che critica il governo italiano perchè per la prima volta si è svincolato dalla sudditanza energetica imposta da USA e Gran Bretagna per stringere vantaggiosi accordi economici con i paesi dell'est Europa, prima fra tutti la Russia. Un partito che ha svenduto un pezzo del patrimonio immobiliare di Alleanza Nazionale per raccimolare un appartamentino di lusso a Monte Carlo ad un nullafacente giovincello snob. Un partito che è pronto ad allearsi con Rutelli, con Casini, con d'Alema, con Bersani, con Rosy Bindi, con Montezemolo, pur di andare al governo.

E chi ha sentito e letto tutto questo, cosa penserà di noi? Penserà forse che questa è quell'Alleanza Nazionale che parlava nei suoi manifesti elettorali di onestà? Di legalità? Di coerenza? Di chiarezza? Di presidenzialismo?

Oppure penserà che la destra è morta, sciolta come sale in una pentola d'acqua bollente nel grande calderone berlusconiano del PDL. In molti, sbagliando, confondono ancora il PDL con una Forza Italia allargata ed in molti stanno facendo questo errore oggi che colui che avrebbe dovuto rappresentare la destra nel Popolo della Libertà, si diletta in equilibrismi radical-sinistroidi degni del Pannella dei tempi migliori...

Cosa penserà LA NOSTRA GENTE? Cosa penseranno coloro ai quali abbiamo chiesto voti e preferenze? Cosa penseranno coloro che negli anni abbiamo incontrato e che, con una stretta di mano o con una parola di incoraggiamento, ci hanno dato la forza di fare quello che abbiamo fatto? 

LA NOSTRA GENTE ha bisogno di una risposta. Chiara. Netta. Univoca. La destra politica italiana non è morta. La destra politica italiana esiste ancora, è viva, ma non solo. Come da sempre nel nostro DNA abbiamo ancora lo sguardo dritto al futuro. Abbiamo idee e progetti per l'Italia del domani. Abbiamo sogni da regalare ai nostri figli.

La destra politica italiana sta nel Popolo della Libertà perchè è coerente e fedele alla parola data. Con Berlusconi abbiamo deciso di dare vita ad un grande partito in grado di rappresentare tutto il popolo di centrodestra e non abbiamo cambiato certo idea. Il PDL è ancora in fase di costituzione, ma non è una Forza Italia allargata, nè un club di "fans da stadio" di Silvio Berlusconi. Il PDL è un partito con delle idee, dei valori, ma soprattutto è il partito all'interno del quale la nostra comunità umana e politica vive, cresce, lavora e porta avanti i suoi valori e le sue battaglie.

La destra politica italiana, quella di Maurizio Gasparri, di Gianni Alemanno, di Altero Matteoli, di Ignazio La Russa non ha mutato di una virgola il proprio percorso. E' rimasta fedele alla propria storia ed agli impegni che ha sottoscritto con i propri elettori. E di questo vogliamo tranquillizzarvi.

Ma vogliamo anche dirvi di più... Nel Popolo della Libertà esiste anche una nuova classe dirigente che sta crescendo e si sta affermando non perchè raccomandata o perchè figlia di qualche show televisivo. Una classe dirigente giovane, dalla faccia pulita, senza scheletri nell'armadio e senza altarini da scoprire. Una classe politica nascente che non vuole bruciare le tappe fingendosi finti "rottamatori" alla Matteo Renzi, ma che non si lascia neppure abbindolare dal "qualunquismo di regime" dei Santoro, dei Fazio e dei Saviano.

Una classe dirigente che oggi è forza trainante e propulsiva per il PDL nei consigli comunali di tutta Italia, nei consigli provinciali, nei consigli regionali e che si esprime al meglio nel volto pulito, semplice, rassicurante e nelle doti e nelle capacità di Giorgia Meloni.

Io mi sono avvicinato alla destra politica italiana nel 1993. Molti di voi molto prima. I più giovani molto dopo. Tutti però accomunati da quel fuoco ideale che ci divampava nel cuore e che oggi qualcuno vorrebbe raccontarci essere spento.

Il 5 dicembre prossimo, io sarò a Roma per giurare di fronte a tutti voi, e prima ancora di fronte a me stesso, che questo fuoco non è spento, ma anzi risplende ancora più forte e più brillante di prima. Spero di incontrare molti di voi quel giorno, di potervi abbracciare e di poter tornare a casa, alla sera, col cuore gonfio di nuova speranza. Per la nostra terra, per la nostra patria, per LA NOSTRA GENTE.

Francesco Torselli
Consigliere Comunale PDL Firenze
Dirigente Nazionale Giovane Italia

sabato 20 novembre 2010

MOVIMENTO STUDENTESCO NAZIONALE: GUIDA DELLO STUDENTE!


CLICCA SUL LINK PER SCARICARE LA GUIDA DELLO STUDENTE.
CONTRO GLI ABUSI DI POTERE, UN'ARMA PER TUTTI GLI STUDENTI CHE NON VOGLIONO PIEGARE LA TESTA. DIAMO UN CALCIO ALLA VECCHIA SCUOLA!

martedì 16 novembre 2010

MSN: NUOVA CAMPAGNA CRITICA E PROPOSITIVA...





250 MLN DI EURO ALLA PRIVATA CI SEMBRANO UN AZZARDO

Roma, 16 nov. (Adnkronos) - "Nella situazione difficile in cui versa la scuola italiana, a causa delle restrizioni dovute ad un scenario internazionale di crisi economica, ci sembra azzardato il finanziamento di 250 milioni di euro alla scuola privata". A sostenerlo sono Gianfranco Manco e Andrea Moi, dirigenti nazionali del Movimento Studentesco Nazionale.

"Il movimento studentesco nazionale presentera' presto una campagna su tutto il territorio nazionale -precisano i due dirigenti- per chiedere al ministro Mariastella Gelmini di investire quei fondi per completare la messa in sicurezza delle scuole e per aumentare gli strumenti che garantiscono il diritto allo studio".

"Siamo convinti -concludono Manco e Moi- che se il ministro dovesse accettare queste nostre proposte, sarebbe un gesto esemplare per arginare tutti quei movimenti che vivono di proteste effimere e demagogiche".

IL CORAGGIO, LA COERENZA E LA CERTEZZA DI ESSERE SPINA NEL FIANCO. ANCHE NEI CONFRONTI DEL PROPRIO GOVERNO, QUANDO SERVE. 

mercoledì 10 novembre 2010

MOVIMENTO STUDENTESCO NAZIONALE ARRIVA A FIRENZE!


NASCE MOVIMENTO STUDENTESCO NAZIONALE: "CONTRO L'EGEMONIA ROSSA E IL PENSIERO UNICO". POGGIANTI (DIRIGENTE NAZIONALE MSN): "INIZIAMO UN PERCORSO PER LIBERARE LA SCUOLA". TORSELLI (PDL): "MAI STATI 'ENFANT PRODIGE' DELLA POLITICA, SIAMO GLI ANTI-RENZIANI DI DESTRA".

E' stato presentato oggi a Palazzo Vecchio il "Movimento Studentesco Nazionale", una nuova aggregazione di studenti identitari nella quale confluiscono Azione Studentesca (già movimento studentesco di Alleanza Nazionale) ed altre sigle appartenenti al mondo della destra militante. Sono intervenuti alla presentazione Andrea Poggianti (Dirigente Nazionale di MSN), Stefano De Marco (Responsabile di Azione Studentesca Firenze), Marco Scatarzi (Responsabile Casaggì Firenze), Francesco Torselli (Consigliere Comunale PDL e Dirigente Nazionale Giovane Italia) ed altri dirigenti di Azione Giovani - Giovane Italia (organizzazione giovanile de Il Popolo della Libertà).

"Gli obiettivi del nuovo Movimento Studentesco Nazionale - spiega Andrea Poggianti - sono quelli di combattere contro le strutture fatiscenti che ospitano i luoghi della nostra istruzione rappresentando un pericolo anche per la nostra vita; di contrastare l'egemonia culturale di sinistra che spinge molti dei nostri professori a presentarci la storia a modo loro e a difendere gli interessi della loro casta col supporto dei sindacati; di battersi contro il caro-libri e, più in generale, contro chi vorrebbe mantenere in vita un modello scolastico superato e figlio del '68".

"MSN si prefigge l'obiettivo ambizioso di restituire agli studenti la capacità di sognare - prosegue il Dirigente Nazionale di MSN - di costruire una scuola che formi uomini con un'anima, un cuore ed un cervello e non lavoratori pronti solo per le catene di montaggio; di garantire veramente a tutti l'accesso alla cultura ed abolire per sempre il libro di testo obbligatorio; per svecchiare il sistema d'istruzione, valorizzare il merito ed il talento nella selezione dei docenti".

Stefano De Marco, responsabile di Azione Studentesca Firenze, movimento che da oggi confluisce in MSN, spiega il significato della data di oggi scelta per la presentazione: "Abbiamo voluto presentare MSN a ridosso del 4 Novembre e del 9 Novembre, le date che rappresentano simbolicamente la liberazione dell'Italia dall'invasore e dell'Europa dal colonialismo straniero e dal Comunismo. Da oggi parte la terza liberazione: quella della scuola dall'egemonia rossa e dal pensiero unico".

"Gli studenti facenti riferimento al Centro Sociale di Destra, Casaggì Firenze - spiega il responsabile di Casaggì Marco Scatarzi - ad oggi attivi quotidianamente in oltre 30 istituti superiori della nostra provincia, aderiscono con entusiasmo a questo nuovo progetto nazionale, mettendo a disposizione la propria forza militante. Cogliamo l'occasione anche per invitare tutti gli studenti fiorentini a venirci a trovare nella nuova sede della struttura che aprirà in città a breve termine".

Alla presentazione del Movimento Studentesco Nazionale è intervenuto anche Francesco Torselli, Consigliere Comunale del PDL e Dirigente Nazionale della Giovane Italia che critica il "giovanilismo" del quale sta diventando un'icona nazionale proprio il Sindaco di Firenze Matteo Renzi: "il 'giovanilismo' di Renzi è un qualcosa di costruito a tavolino. Renzi è da anni 'l'enfant prodige' del centrosinistra, noi rappresentiamo un'altra gioventù: quella formatasi con la militanza e gli autofinanziamenti, quelli che non sono mai stati sponsorizzati e sostenuti da nessuno, ma anzi, che sono sempre stati visti come 'scomodi' dalla politica tradizionale".

"Siamo noi la gioventù protagonista del domani. - conclude Torselli - Siamo noi l'Anti-Renzismo di destra".