mercoledì 23 marzo 2011

ELEZIONI UNIFI: CASAGGì COL CENTRO DESTRA. VOTA IDENTITARIO!



Casaggì Firenze si presenta alle elezioni universitarie, all'interno della lista del CENTRO DESTRA PER L'UNIVERSITA'. La nostra non è una presenza come tante. A differenza di chi utilizza l'università come bandierina o come volano di consensi da riutilizzare altrove, la nostra Comunità si pone l'obiettivo di rappresentare quel mondo studentesco identitario e fuori dagli schemi. E, infatti, per votare i nostri candidati devi essere fuori da ogni schema: oltre la faziosità dell'egemonia rossa che strumentalizza proteste e oltre il moderato buonsenso degli altri, che non ha mai pagato. Chi ci conosce e ci segue sa quel che noi facciamo ogni giorno. Sappiamo di non poter neanche lontanamente aspirare a vincere le elezioni studentesche a Firenze, ma non ci abbattiamo. Sappiamo anche, però, che in tanti romperanno quel muro e ci daranno fiducia. Quelle anime incendiarie possono stare certe che saranno ben rappresentate...

I candidati di Casaggì all'interno del CENTRO DESTRA PER L'UNIVERSITA':

Si possono esprimere 3 preferenze nella stessa lista

ECONOMIA
Samuele Castellaneta
Tommaso Dami

FARMACIA
Emanuele Rossi

GIURISPRUDENZA
Andrea Poggianti
Cristina Torcini
Massimo Rosi
Marco Baldinotti

INGEGNERIA
Francesco Bellotta
Tommaso Ciofini
Giovanni Lococciolo

LETTERE
Marco Gabriele
Giorgio Gargiulo

SCIENZE POLITICHE
Fabio Leopardo
Filippo Taddei
Alessandro Bistacchi

............................ 
AGLI ORGANI CENTRALI
Votano tutte le facoltà dell’Unifi

CUS
Marco Scatarzi

SENATO ACCADEMICO
Marco Gabriele

CDA
Andrea Poggianti

ARDSU
Fabio Leopardo
Samuele Castellaneta


SE TIENI AL TUO FUTURO E VUOI COSTRUIRLO RESTANDO COI PIEDI PER TERRA, SENZA SALIRE SUI TETTI. SE PENSI CHE QUESTA UNIVERSITA’ SIA UN’AZIENDA NELLA QUALE SEI POCO PIU’ DI UN NUMERO. SE CREDI CHE L’IDENTITA’ NON SIA UN FATTO DI CONVENIENZA, MA UNA RAGIONE DI LOTTA. SE TI GUARDI ATTORNO E VEDI SEMPRE LE STESSE PAROLE, GLI STESSI PENSIERI, LE STESSE PERSONE. SE VUOI ABBATTERE L’UNIVERSITA’ DEI MURI, DEI PRIVILEGI, DEI DOGMI E DELL’OMOLOGAZIONE. SE NON TI SENTI AFFATTO RAPPRESENTATO DA CHI STRUMENTALIZZA PROTESTE ANCHE A TUO NOME. SE SEI STANCO DELLE CASTE  E DELLE OVVIETA’, DEI BARONATI, DEI BIVACCHI E DELLE FAZIOSITA’. SE VUOI PORRE FINE ALLA CARENZA DI STRUTTURE, AI SERVIZI SCADENTI E ALLA BUROCRAZIA GALOPPANTE. SE VUOI UN’UNIVERSITA’ CHE SIA CANTIERE DI IDEE E DI RIVOLUZIONE, SINSTESI DI AVANGUARDIE.


sabato 19 marzo 2011

CASAGGì: STRISCIONI IDENTITARI PER L'UNITA' D'ITALIA!

Questa notte Casaggì ha portato a conclusione le azioni per la ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Dopo la trasferta militante a Pistoia di mercoledì, dove Movimento Studentesco Nazionale ha ben organizzato un'ottima giornata di letture e presenza di piazza. Dopo aver fatto piovere volantini in una Piazza della Repubblica gremita e aver colorato il Ponte Santa Trinita col tricolore. Dopo aver affisso decine di manifesti sul cantiere dell'Hard Rock Cafè, contro la commercializzazione del centro storico e la riduzione di Firenze a città vetrina. Dopo tutto questo, abbiamo concluso con un'affissione di striscioni e manifesti. 

Alla vecchia maniera: striscioni di quindici metri verniciati a mano, con meticolosa pazienza, per lanciare quel messaggio che da settimane ci portavamo dentro, anche in risposta ai tanti "patrioti occasionali" che alle stesse finestre, fino a l'altro ieri, avevano altri vessilli più colorati e meno italiani di quello tricolore. E così, in barba a tutti i moralisti a intermittenza, abbiamo dato un pò di colore a qualche sottopasso grigio e spento, dove il cemento e lo smog sono l'unico ingrediente di sempre. 



giovedì 17 marzo 2011

LE AZIONI DI CASAGGì PER L'UNITA' DITALIA!


Quest’oggi, 17 marzo, abbiamo festeggiato a modo nostro il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Di prendere parte alle celebrazioni di palazzo, dove spesso si trovano tromboni che fingono di celebrare date e anniversari che in tempi non sospetti rifiutavano di riconoscere, ce ne fregava davvero poco.

E così abbiamo dato vita ad una due giorni di militanza full immersion: ieri eravamo in massa a Pistoia per l’evento organizzato dal Movimento Studentesco Nazionale; ieri notte abbiamo passato qualche oretta e dipingere striscioni e manifesti che presto vi ritroverete su qualche muro; oggi abbiamo colto la palla al balzo per ricordare a dovere.

Svariate migliaia di volantini sono stati lanciati dai tetti su Piazza Repubblica, la culla delle avanguardie del Novecento. Una folla divertita ha fatto la ressa per leggerli: era un bel riepilogo di questi 150 anni, dove si passavano in rassegna i caduti del Risorgimento, gli sforzi nelle trincee della grande guerra, la presa di Fiume, l’esperienza vitale e solare del Fascismo, la Repubblica Sociale Italiana, i mille sacrifici dei figli di questa Terra e i tanti sogni che ancora ci aspettano.

Poi, non contenti, abbiamo colorato il Ponte Santa Trinita con alcuni fumogeni tricolori, attirando la curiosità dei molti passanti.

Infine, abbiamo colto l’occasione per lanciare la nostra campagna di critica e di riflessione contro l’Hard Rock, che presto prenderà vita al posto del vecchio Gambrinus. Che c’entra con l’Unità d’Italia? C’entra eccome. Perché quando domani i patrioti occasionali dismetteranno i tricolori e li riporranno nel cassetto in attesa dei prossimi mondiali di calcio, ci sarà chi continuerà a pensare all’Italia come ha sempre fatto, ogni giorno. E quel qualcuno non sarà felice di vedere che il fiore all’occhiello di questo paese, la Firenze dell’arte e della cultura, sarà ulteriormente ridotta ad una vetrina a cielo aperto dove i marchi multinazionali ed il commercio di massa paiono essere un’attrazione ancor più forte dei nostri monumenti, sempre più simili a cattedrali nel deserto. Un deserto di luci e di scontrini. Un deserto che prosciuga senza sosta le identità e le tradizioni, le specificità e le differenze. Un rullo compressore che rende tutto identico da Pechino a San Francisco. E l’Hard Rock, che abbiamo sapientemente tappezzato di locandine, è l’ennesimo passo verso la città vetrina.

lunedì 14 marzo 2011

CASAGGì RICORDA L'UNITA' D'ITALIA: LE AZIONI E GLI APPUNTAMENTI...


Casaggì ha lanciato ormai da tempo la propria campagna per la commemorazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Sono stati stampati e già distribuiti in ogni scuola ventimila volantini, mentre si è attivata anche una campagna mediatica sul web. Abbiamo affisso circa tremila locandine tricolori con la scritta "orgoglio italiano" e l'omonima campagna studentesca. Abbiamo organizzato e realizzato con successo un convegno a Certaldo, in concomitanza con l'apertura della nostra sezione locale attiva sul territorio e questo mercoledì saremo in massa a Pistoia, per la manifestazione regionale in piazza del Movimento Studentesco Nazionale, sempre a tema. Altre azioni sono previste, a sorpresa, nei prossimi giorni. Come sempre non ci siamo risparmiati, neanche un pò. 

Di seguito riportiamo anche il testo presente nel volantino che abbiamo distribuito in tutte le scuole della provincia. Il nostro modo di ricordare questo momento, ovviamente fuori dal coro e dai clichè istituzionali di chi ha sempre pronunciato controvoglia la parola "patria" ed oggi se ne riempie la bocca con facile opportunismo:

Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ci riporta alla mente la grandezza del senso di appartenenza ad una Terra con millenni di storia e di tradizioni alle spalle. L’Italia profonda, fatta di miti e di simboli. L’Italia della cultura e dell’arte, del genio e dell’avventura. L’Italia dell’aratro e della spada, delle legioni e del Diritto, del marmo contro la palude e del sacrificio, dell’innovazione e delle radici profonde.  L’Italia dei giovani che fanno il Risorgimento e dei briganti che non si piegano; quella che brilla nelle trincee e poi resiste e vince sul Piave, che conquista Fiume, che costruisce la rivoluzione nazionale e la giustizia sociale nel Fascismo, che si batte con un pugno di soldati contro le più imponenti armate del globo e tiene alta la bandiera dell’onore fino all’ultimo respiro. L’Italia che si divide, si scanna, ma vive e si rimette in gioco, sempre e comunque.  L’Italia che niente ha a che fare con le cricche e con le mafie, con le caste e coi giochi di palazzo. La nostra Italia è un’avanguardia dello stile e del costume, dello spirito e del pensiero: lontana parente della decadenza che qualcuno vorrebbe imporle. La nostra Italia è quella del futuro, che guarda avanti senza dimenticare da dove viene, chi è e come è nata. La nostra Italia non è quella del precariato, delle pizze e dei mandolini, del futuro incerto, del maledetto odio sociale, dell’assistenzialismo, della vergogna dell’8 settembre 1943, del terrorismo e degli anni di piombo, dell’aborto per tutti, dell’omologazione di mercato, della sudditanza allo straniero, della multietnica e dell’immigrazione incontrollata, del degrado, del materialismo, del pensiero debole. La nostra Patria è ardimento e azione, è il coltello tra i denti e il sudore sulla fronte, la vita che sboccia e la Giovinezza che irrompe, lo scintillio di un sole nuovo e l’orgoglio di esserne parte. La nostra Italia non è un partito o una parte politica, ma è un sogno che si vive sulla pelle, un plebiscito che si rinnova ogni santo giorno, è il rullare dei tamburi e la sovranità del Popolo, la libertà di fare e la rabbia di cambiare. La nostra Italia è militanza quotidiana, è il dono di se stessi per qualcosa di più grande; è il mettere gli altri avanti al proprio tornaconto e il bene comune avanti a tutto. La nostra Italia è quella che scrive la storia senza scuse e senza reticenze, senza censure e senza malizie. E’ un Popolo con una coscienza, è sintesi delle differenze e premio per chi merita; è selezione, ma anche aiuto dei più deboli, identità e orgoglio. E’ L’Italia che dobbiamo costruire insieme, come un sogno generazionale che si materializza giorno per giorno!

SU QUESTA PATRIA GIURA E FAI GIURARE AI TUOI FRATELLI
CHE SARETE SEMPRE, OVUNQUE E PRIMA DI TUTTO ITALIANI

domenica 13 marzo 2011

A CERTALDO APRE LA GIOVANE ITALIA: LA DESTRA IDENTITARIA AVANZA NELLA PROVINCIA DI FIRENZE!


Si è svolta ieri a Certaldo la riunione della Giovane Italia del Circondario Empolese. Molti i partecipanti, che hanno inaugurato il nuovo corso del circolo locale del nostro movimento, già attivo sul territorio e forte di una quarantina di tesserati. Casaggì Firenze, che fa punto di riferimento per tutti i circoli della zona, era presente. La nostra bellezza e la nostra voglia di fare si stanno allargando a macchia d'olio, senza sosta. Un augurio di buona lotta a tutti i militanti della zona, per un percorso che non sia soltanto politico, ma anzitutto esistenziale e valoriale. In alto i calici per l'ennesima vittoria!

domenica 6 marzo 2011

CASAGGì FIRENZE: HARD ROCK ENNESIMO PASSO VERSO LA CITTA' VETRINA!


A Firenze arriva l’Hard Rock Cafè. Al posto dello storico cinema Gambrinus, ormai chiuso da tempo, sorgerà il famoso locale dedicato alla musica. Giubilo e attesa da parte di tutti, come era prevedibile. Eppure è giusto fare qualche riflessione a margine, probabilmente inutile e anche poco gradita, ma quanto meno sincera.

Il centro storico della nostra città è una vetrina: negozi, marche e loghi la fanno da padroni. Le attività storiche della nostra città, che per decenni hanno fatto da sfondo al susseguirsi delle generazioni e delle stagioni, chiudono i battenti.

Il segno dei tempi, si dirà, ma l’amaro in bocca resta. Perché quando passeggi per le strade della tua città e le trovi tremendamente simili a quelle di una qualsiasi metropoli internazionale, ti rendi conto che quella globalizzazione tanto annunciata ha iniziato a logorare con impeto crescente anche il tuo immaginario.  

Restano i nostri monumenti, che paiono degli scheletri di maestosa bellezza fuori dal tempo, ultimo baluardo di un Rinascimento umano e artistico che sembra essere spazzato via dall’appiattimento rampante, dal mito del progresso, dal Dio Denaro, dalla mercificazione costante delle cose e delle anime, da quel rapido processo di omologazione che divora le differenze, le specificità, le tradizioni e i costumi.

Fa quasi impressione, a guardarlo bene, la cupola del Brunelleschi: un’opera unica, circondata da griffe e nomi, da insegne luminose, da quartieri multietnici che si allargano a vista d’occhio; sembra quasi una caricatura, messa lì per alimentare quel circolo di vizioso di scontrini e di luci. Stessa sorte per il povero Dante, che la sera guarda sconcertato il bivacco idiota di chi ha preso i gradini di una meraviglia mondiale per un pisciatoio a cielo aperto.

Fai qualche passo e arrivi a San Lorenzo, oggi ridotto a spettro di una società che cerca forzatamente di inculcare una tolleranza impossibile, illudendosi di poter mescolare tutto e il contrario di tutto in nome di una ipocrita accoglienza che presto si traduce in manodopera a basso costo, quartieri ghetto, delinquenza e fondamentalismi di ogni risma. Ma l’imperativo è fingere e sorridere, almeno fin quando non implode il sistema…

Poco e nulla resta delle specificità rionali, delle piccole e grandi leggende di strada, dei tanti angoli nascosti, delle voci di strada e della forza popolare. Resta poco dell’orgoglio di quartiere, delle serate a parlare su una panchina, del panino e del bicchiere di vino buono, del sapersi accontentare. Resta poco e nulla di quello che Firenze, cocciuta e bella, è stata per secoli.

Da oggi c’è anche l’Hard Rock. Abbiamo multinazionalizzato il vestire, il parlare, il mangiare, il bere, l’ascoltare, il vivere, il giocare, il leggere, il guardare. Perché se mangi come vogliono loro e ti diverti come vogliono loro, ti dimentichi del resto. Un po’ di musica e una magliettina uguale da Londra a Pechino: poco importa se le tue strade sono una giungla di nomi che non appartengono alla tua storia. E poi, ovviamente, ci sono i 120 posti di lavoro messi a disposizione, che rendono sopportabile e auspicabile qualsiasi cosa e riducono al silenzio qualunque voce critica. 

Si dirà che nessuno è obbligato ad andarci, che questo è ciò che tutti vogliono, che non c'è niente di male e che finalmente anche a Firenze ci si diverte. Benissimo, sono tutte puntualizzazioni legittime. Lungi da noi fare la guerra all'ovvio. 

Ma se un giorno, guardandovi attorno, non riconoscerete in niente quella città che vi ha cresciuti, pensate a quando era ancora possibile salvarla.