giovedì 5 novembre 2009

CONCERTO DI SKOLL A CASAGGì...

Abbiamo scelto di ricordare Yukio Mishima con un momento comunitario e artistico che ne riproducesse la tensione ideale che abbiamo sempre intravisto nella sua immagine. Lo ricordiamo con uno spettacolo musical-teatrale: interpretazione di Paolo Bussagli e concerto musicale di Skoll, uno degli autori più interessanti della “musica non conforme”. Lo ricordiamo per ciò che era: prima di tutto un Uomo, di quelli con la maiuscola.

Un Uomo, un letterato stimato e candidato all’Oscar, un poeta dell’azione, della trasgressione e del pensiero che, deluso da un Giappone dimentico delle sue tradizioni e assuefatto alla perdita di ogni valore, è arrivato all’estrema ratio del seppuku, il suicidio rituale dei samurai, eseguito il 25 novembre del 1970 nella caserma di Ichigama dopo aver tentato – assieme ad altri membri del “Tate-no-Kai”, l’Associazione degli scudi da lui creata - di arringare le forze armate alla ribellione contro un governo asservito all’americanizzazione della Patria giapponese.

Un Uomo che amava la sua Terra a tal punto da potersi annientare per essa, come nelle migliori Tradizioni feudali. Un uomo dalla tempra, dalla disciplina e dall’integrità ferrea; equilibrio perfetto tra il sole e l’acciaio, tra la penna e la spada, tra la vita e la morte. Sognatore di un’epoca eroica, imperiale, identitaria e tradizionale costretto a confrontarsi con i peggiori dei mali: l’edonismo della forma, la demonìa del mercato e il feticismo delle merci.

Vogliamo ricordarlo con un’opera teatral-musicale che ne restituisca intatta quella meravigliosa volontà di purezza: il “pazzo morire” oltre le chiacchiere, la bellezza dell’istante, la ricerca della perfezione in ogni gesto, la fulgida accettazione di sé stessi e la volontà di un continuo superamento dei limiti, l’appartenenza disinteressata, il gusto della lotta combattuta senza curarsi del risultato. Prima di squartarsi il ventre ed essere decapitato secondo la norma del rito del seppuku aveva gridato agli ufficiali dell’esercito che avrebbe testimoniato «l’esistenza di un valore più alto del rispetto della vita. Questo valore non è la libertà, non è la democrazia. E’ il Giappone». Parole di fuoco. Ma parole lucide, prive di follia.

In quel gesto c’è tutto. Tutto. In un lampo scompare tutto: il nostro antropocentrismo, il nostro attaccamento alla vita, il nostro manicheismo, la leggerezza del giudicare anteposta allo sforzo della comprensione. Non contano più le parole, e forse non contano più neanche i ricordi, le celebrazioni e le ricorrenze. Ma ad ogni modo sentiamo la necessità di trasmettere alle giovani generazioni quell’istinto, quella freddezza, quella calma tempestosa, quell’etica estetica, quella determinazione, quel rispetto per la parola data, quella tragica coerenza, quell’assolvere senza troppi preamboli al senso di Onore, Appartenenza, Lealtà, Sacrificio, Coraggio e Fedeltà.

«Voglio fare della mia vita una poesia», scrisse. Non c’è poesia più bella dell’azione.

SABATO 28 NOVEMBRE ORE 21 TRIBUTO A MISHIMA: TEATRO, MUSICA E FILMATI con interpretazione di PAOLO BUSSAGLI e concerto di SKOLL CASAGGì FIRENZE – VIA MARUFFI 3

Nessun commento:

Posta un commento