di Francesco Torselli
A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, diceva il vecchio Giulio Andreotti che in quanto a politica, beh, un po' ne sapeva...
Come molti di voi ormai già sapevano, a causa del tam-tam mediatico che si era già scatenato, il prossimo 20 marzo, a Casaggì, centro sociale di destra fiorentino, sarebbe dovuto andare in scena uno degli atti politicamente più rilevanti degli ultimi anni. E non si pensi a chissà quale ospite invitato o a chissà quale grande tema trattato, l'importanza dell'evento stava, questa volta, nel fatto che, per la prima volta in assoluto, i Giovani Democratici, eredi di quella Sinistra Giovanile che un tempo fu la FGCI, movimento giovanile del Partito Comunista Italiano, si sarebbero seduti ad un tavolo con noialtri dirigenti e responsabili della Giovane Italia, movimento che sta nascendo dal ventre materno di Azione Giovani, a sua volta discendente di quel Fronte della Gioventù, ex-movimento giovanile del MSI.
Una bella occasione. Per almeno tre motivi.
Il primo è che in mezzo ad una politica fatta sempre meno di idee e di valori e sempre più di schiamazzi ed insulti, volevamo dimostrare come esistessero invece due classi dirigenti emergenti capaci di esprimere visioni del mondo contrastanti, differenti, ma al tempo stesso capaci di confrontarsi serenamente attorno ad un tavolo, avendo messo da parte in maniera definitiva gli steccati ideologici che, solo qualche decennio fa, avrebbero reso impossibile un confronto del genere.
Il secondo motivo riguarda Casaggì. Un luogo che (e non siamo noi a dirlo, ma chiunque, esterno all'ambiente, lo abbia visitato...) ha rotto non pochi schemi nello scenario politico fiorentino. Un centro sociale di destra che si contrappone al classico stereotipo di centro sociale che siamo abituati a vedere schierato diametralmente su sponde opposte. Un luogo dove si svolgono decine di attività metapolitiche, ricreative ed associative che, fino ad oggi, parevano essere appannaggio esclusivo dell'estrema sinistra. Un micro-mondo del quale in molti hanno provato a parlare, ma che solo pochi sono stati capaci di descrivere in maniera adeguata attraverso le parole. Un luogo che, purtroppo, il qualunquismo ancora dilagante finisce troppo spesso per riunciare a capire, etichettando il tutto con una parola, "fascisti", che nel linguaggio degli ignoranti significa ormai tutto e nulla. Ebbene, i "fascisti", quelli che avete descritto (e scritto purtroppo!) come soliti a ritrovarsi a Casaggì vestiti in uniforme da SS ad inneggiare "Giovinezza!" salutando romanamente il sole nascente in giardino, stavolta avevano sorpreso un po' tutti, riponendo le loro insegne "Gott Mit Uns" nell'armadio e dimostrandosi talmente aperti da voler ascoltare e confrontarsi coi loro pari-età di sinistra, magari di fronte anche ad un pubblico misto, visto che all'evento erano stati invitati sia giovani di destra che giovani di sinistra.
Il terzo motivo era prettamente politico: in piena campagna elettorale per le Elezioni Regionali, ritenevamo interessante, e soprattutto producente per i giovani, dibattere su cosa, i candidati dei due principali scheramenti in competizione, avrebbero intenzione di fare, una volta eletti, per quella categoria "under 35" che pare soffrire l'attuale crisi economica più di ogni altra fascia d'età.
Un bella occasione... era. Già... era! Perchè a quanto pare questa cosa "nun sa' da fa'...". A pochi giorni dall'evento, con migliaia e migliaia di volantini già diffusi in scuole ed università, i Giovani Democratici sono stati costretti a declinare l'invito "a causa di un sopraggiunto evento di notevole importanza per la campagna elettorale in corso, proprio in data 20 marzo".
Peccato... Ma come diceva il buon vecchio Giulio, citato in apertura di questo pezzo, a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina... E allora, lo dico, a me viene da pensar male.
Conosco gli invitati al dibattito, sponda PD, e sono pronto a giurare sulla loro buona fede. Sono ragazzi che, analogamente a noi, fanno politica per passione, perchè vittime di quel fuoco ideale che inizia in giovanissima età a bruciarti dentro e che piano piano divampa fino a rendere l'impegno politico e militante la tua vita stessa. Questo fuoco può essere rosa o azzurro, rosso o nero, ma quando è fuoco vivo, spontaneo, puro, il fuoco è lo stesso, sia che bruci nel cuore di un giovane di destra che nel cuore di un giovane di sinistra.
Allora su chi, su cosa pensar male? Senza scomodare episodi del passato decisamente più grandi di noi, ma mi viene di pensare che forse, a qualcuno, questo confronto generazionale avrebbe forse dato fastidio. Mi viene da pensare che qualcuno abbia non pochi interessi a lasciare che la politica sia la becera arena dove combattono galli che hanno da dimostrare la propria forza e la potenza del loro chicchirichì. Forse, in piena campagna elettorale, dei giovani che, pur partendo da sponde ideali avverse, avrebbero potuto trovare una sorta di convergenza su tematiche generazionali da sbattere in faccia ai rispettivi schieramenti, era un evento da evitare in ogni maniera... Sia mai! Dividi et Impera!
Di questi giochetti politici, sempre che di giochetto politico si sia trattato, ne abbiamo sinceramente le tasche (politicamente corretto) piene. Di essere trattati come numeri, come riempi sale, come attacca manifesti, come portavoce di qualche vecchio bacucco che non riesce più a parlare con la società del tempo, tanto fuori da essa ormai si trova, di portare acqua alla corrente di tizio e di caio... Ma questo è un altro discorso, da affrontare a breve, ma in altra circostanza. Questa volta ha senso solo dire che se qualcuno ha pensato di annullare questo dibattito per motivi da manuale Cencelli della politica, beh, stavolta è caduto male...
Perchè se il 20 marzo, data fissata per l'evento, ai Giovani Democratici è sopraggiunto un inderogabile impegno elettorale... Vabbene. Crediamoci. Aspettiamo per vedere. Ma dal giorno dopo lavoreremo per organizzare nuovamente un evento analogo a questo, nella prima data utile scelta, ovviamente, dai nostri ospiti. Sarà quella la prova del nove per capire se questo confronto si potrà o non si potrà fare.
Il tempo ci darà (a breve) una risposta. Intanto noi aspettiamo in campo, già schierati, con la curva dei nostri tifosi già colma. I cancelli del resto dello stadio restano aperti ed il tunnel degli spogliatoi è li... In attesa della squadra avversaria... Tante, troppe volte, in passato da quel tunnel non è uscito nessuno perchè nessuna squadra voleva giocare contro di noi. Ed il bello è che la vittoria a tavolino veniva comunque assegnata a loro! Oggi che i tempi sono cambiati non valgono più le regole scritte nel '68... Se dal tunnel non esce nessuno, il 3-0 a tavolino stavolta va a noi. Questo è certo.
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