Nelle ultime settimane la Regione Toscana , per bocca dei suoi vertici, ha espresso giubilo e stupore per il provvedimento che introdurrà l’assistenza sanitaria gratuita agli immigrati clandestini. I militanti di Casaggì Firenze, in collaborazione con Azione Giovani – Giovane Italia, hanno tappezzato le sedi fiorentine della Regione Toscana di via Pico della Mirandola, Piazza della Libertà, via Vittorio Emanuele II e via di Novoli e del Servizio sanitario regionale di via Alderotti con delle finte dichiarazioni di rigetto della cittadinanza italiana. Nei fac-simili appositamente creati il signor “Italo Tradito” esprime la volontà di non essere più italiano perché, in questa regione, “la cittadinanza è un pessimo affare”. Il tutto è stato corredato da un migliaio di volantini di rivendicazione, firmati dai movimenti e recapitati direttamente nei palazzi di lorsignori.
Sebbene l’assistenza sanitaria sia un diritto civile e morale che non può essere negato a nessun essere umano, non dobbiamo comunque farci ingannare da una logica ipocrita e buonista che tende a nascondere una deriva pericolosa: quella di creare una società multirazzista, fondata su una disparità di atteggiamenti che vanno a concedere, con furbesca demagogia, diritti e priorità a tutti, senza tener conto delle identità, delle esigenze e delle specificità di nessuno.
Quella in atto è una strategia che certa sinistra - appoggiata dai peggiori poteri forti che puntano alla costruzione di manodopera a basso costo da poter sfruttare per competere nel libero mercato - porta avanti da tempo: gli alloggi popolari regalati agli immigrati, i sussidi giornalieri ai rom, le decine di migliaia di euro spesi per servizi spacciati come “opere d’integrazione” e mai utilizzati, la priorità d’accesso agli asili nido per i non italiani, il tentennamento sulla costruzione dei CIE. L’ennesimo provvedimento farsa è andato in scena, senza che nessuno si preoccupasse dei mille intoppi che produrrà in un sistema sanitario, quello toscano, già colpito da una gestione consociativa e da una pesante carenza di strutture e di funzionalità.
Con questa azione abbiamo voluto sottolineare che quello in atto è un modello sociale di ispirazione progressista foriero di fratture culturali e sociali, un modello di meltin pot sfrenato, un grande calderone che rischia di esplodere e di produrre fratture insanabili, ghetti razziali, disparità e false promesse; una “terra di nessuno” dove tutto è permesso, in barba alla linea del governo nazionale. Quello in essere è un modello sociale nel quale la cittadinanza italiana è un optional che conviene non avere e nel quale i doveri sono una cattiva abitudine di qualche nostalgico dei bei tempi andati. Alla fine ci hanno convinti: “siamo tutti clandestini!”. O, almeno, così converrebbe per evitare i mutui bancari, le emergenze abitative, la tassazione e il precariato. Questo è solo l’inizio. Nei prossimi mesi una serie di azioni agiteranno le notti fiorentine in attesa dell’inaugurazione della nuova Casaggì. Il nostro “centro sociale di destra”, punto di riferimento per i tanti giovani fiorentini che si riconoscono nella politica della destra sociale e identitaria, avrà a breve una nuova sede, aperta a mille nuova attività.
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