Anche quest'anno Casaggì era a Trespiano, come accade da sempre, per commemorare i caduti della Rsi e tutti coloro che hanno contribuito a difendere Firenze vendendo cara la pelle. C'era tanta gente, un fiume di gente, nonostante sia agosto inoltrato. Gente di ogni età, militanti di ogni generazione, una sola Comunità.
Il silenzio, il breve corteo per arrivare il sacrario, il tricolore che sventola durante il picchetto, due parole di rito e la magnifica lettura del Malaparte, che ci ha riportato alla memoria il coraggio e la fermezza di chi, poco più che bambino, affronta un plotone di esecuzione con una calma limpida e genuina, degna solo di chi crede. Esempi che bastano, da soli, a dare il quadro completo della levatura etica e guerriera di chi è sepolto sotto quel marmo bianco...
Anche quest'anno Firenze ha ricordato, alla faccia della retorica delle istituzioni, delle minacce della sinistra antagonista, delle scomuniche di un certo centro-destra col complesso di inferiorità. C'eravamo, ci siamo e ci saremo ancora, sempre più numerosi e più decisi, sempre in prima linea, senza lasciare per strada neanche una briciola della nostra identità e del nostro percorso di lotta, perchè è ciò che ci differenzia da quel deserto che combattiamo ogni giorno.
Anche quest'anno c'eravamo: in tanti e senza cedere un centimetro...
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