martedì 21 giugno 2011

BUON SOLSTIZIO, CAMERATI.


Oggi è il 21 giugno, ricorrenza del solstizio d'estate. Un giorno speciale, che la nostra Comunità celebra ininterrottamente da decenni, generazione dopo generazione. Un momento di legami che si rinsaldano, di giovani e meno giovani che si incontrano, di storie che si intrecciano e si destini che si intersecano. 

Anno dopo anno, a chi varca quella soglia, bella e maledetta, viene raccontata l'importanza di questo rito, che affonda le radici nella Tradizione d'Europa, nella necessità di anteporre una dimensione verticale, guerriera e solare alla materialità del moderno, nella consapevolezza dell'organicità e dell'unicità di chi compone questa realtà umana e politica, laddove per politica non si intende soltanto una buona o mediocre preparazione all'amministrazione del territorio, ma anzitutto una visione del mondo che contempli dimensioni spirituali, simbologie, riti, miti, stile di vita, scelte, disciplina, cultura, comportamenti e pratiche quotidiane. 

Quest'oggi, un centinaio di persone, perlopiù ragazzi da poco avviati al percorso militante, si lasceranno alle spalle la frenesia della routine metropolitana, l'ansia del lavoro e dello studio, gli impegni in agenda, i cellulari che squillano, il cemento che ribolle e i clacson delle nostre strade caotiche e congestionate. Ascenderanno una piccola vetta, tra sentieri montani fatti di alberi e di rocce, si cucineranno un pasto tradizionale, veglieranno un fuoco per tutta la notte, suoneranno e canteranno dell'ottima musica, leggeranno dei bei libri, racconteranno ciò che hanno provato nell'affrontare un percorso di lotta e di superamento di sè, scherzeranno e alzeranno il gomito. Infine, nel rinnovarsi, saluteranno il sole nascente, in quella che per loro è la festa della Luce. 

Quella Luce, quest'anno, ha un senso particolare. Quello che si è concluso è stato un anno fantastico, avvincente e unico. Un anno di riscatto, di lotta dura, di militanza fatta col cuore. Ci siamo ritrovati, un anno fa, senza una sede. Ne abbiamo passate mille, trasformando un fondo dismesso da anni in un locale a cinque stelle, con mesi e mesi di lavoro, di sudore, di soldi tolti di tasca e di sacrifici fuori da ogni immaginazione per costruirci dentro una birreria, uno spazio cinema, una biblioteca, una libreria, una cucina e un magazzino. Abbiamo invaso Firenze di campagne, di manifesti, di volantini e di iniziative, annichilendo in termini di attivismo e di visibilità di strada il fronte comune creato da una trentina di realtà operanti nella galassia dell'antifascismo organizzato, la cui unica occupazione è quella di ammorbare la nostra gente, peraltro con risultati da cabaret. Abbiamo portato in piazza migliaia di persone, col tricolore in mano, per ricordare i martiri delle foibe. E lo stesso abbiamo fatto per ricordare Sergio Ramelli e i caduti della Rsi. Ci siamo spesi, scuola per scuola, promuovendo battaglie che hanno riscosso un successo inaspettato, moltiplicando letteralmente le nostre forze su tutto il territorio. Abbiamo aperto un circolo in ognuno dei 44 comuni della provincia di Firenze, lanciando la Giovane Italia come movimento identitario e militante, con tanto di sedi fisiche, nuove e fresche di inaugurazione, a Certaldo ed Empoli. Abbiamo lavorato sodo nelle istituzioni, con decine di interrogazioni, di mozioni e di interventi, molti dei quali a sostegno dei lavoratori, delle famiglie e degli italiani indigenti. Ci siamo presentati, come Casaggì, alle elezioni universitarie, eleggendo col pieno di voti i nostri ragazzi ai  consigli di facoltà e ai corsi di laurea. Abbiamo tesserato migliaia di giovani e stiamo mettendo in piedi un progetto politico aperto anche ai meno giovani, affinchè la nuova Casaggì sia un cantiere in continuo movimento, trasversale, vivo e reattivo. 

Come da tutti i momenti difficili, abbiamo imparato a tener duro. Con umiltà, come si addice a chi si dona. Non c'è mai un'alba che arrivi senza aver prima attraversato una lunga notte. E stavolta aspettiamo solo di avere il sole in faccia. Crediamo, infondo, che ci spetti di diritto...

BUON SOLSTIZIO, CAMERATI.

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