Proviamo ad immaginare cosa succederebbe a Siena se venisse cancellato il Palio. Firenze sta subendo esattamente questo. Forse il nostro Calcio in Costume non sarà partecipato come il Palio dai Senesi, ma è pur sempre la nostra tradizione e l'incuranza delle ultime amministrazioni comunali sta scrivendo la parola "fine" su questo gioco tutto fiorentino.
E' vero, esistono dei problemi e senza un percorso comune tra Palazzo Vecchio, Questura e Colori il Calcio Storico è destinato a chiudere. Ma davvero il Comune vuole intraprendere questo percorso? Matteo Renzi è stato eletto sindaco un anno fa, ma il Presidente del Calcio Storico è stato nominato solo a marzo di quest'anno, quando forse il tempo per arrivare ad un accordo sul regolamento non c'era già più.
I calcianti sono accusati di essere intransigenti e di ricattate l'amministrazione non accettando alcuna proposta di accordo. Ma tra Comune e Questura, accusare i calcianti non è forse la via più facile per giustificare il mancato accordo?
In realtà quello che dicono i calcianti è semplice: noi andiamo in campo per una rievocazione storica e per far divertire fiorentini e turisti praticando un gioco che, da sempre, ottempera anche qualche schiaffone, perchè dovremmo rischiare di prenderci delle denunce per un gioco? Denunce che si proiettano poi nella vita di tutti i giorni? Denunce che portano a spese e processi? Denunce che impediscono di lavorare?
Occorre un regolamento che tuteli anche questo aspetto. Nessuno vuole Piazza Santa Croce trasformata in un Far West, questo è quello che dicono coloro che hanno interesse a giustificare la cancellazione del Calcio Storico.
I calcianti non sono nè animali, nè delinquenti. Sono persone che, al pari di molti di noi, amano questo gioco e questa tradizione, ma che, proprio perché sono ragazzi normalissimi, per un gioco non hanno intenzione di rovinarsi la vita.
Quando capiremo questo, forse riavremo il vero Calcio Storico. Viva Fiorenza!
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